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A cura di carlo zanni

Un saluto che può cambiare il mondo.

Sono sicuro che negli ultimi anni, avete già sentito almeno una volta questa parola: Namastè!

Tendenzialmente questa parola viene accompagnata dal gesto delle mani giunte e viene usata prevalentemente come forma di saluto e a volte come segno di rispetto e ringraziamento.
Iniziamo della sua etimologia.

La parola namastè deriva dal sanscrito: namas (inchinarsi, salutare con reverenza) e te (a te).

A questa parola è però implicitamente associata una valenza spirituale, per cui essa può essere tradotta in modo più completo come saluto “mi inchino alle qualità divine che sono in te”, o più semplicemente “mi inchino al Divino che c’è in te”.

E’ a mio avviso un saluto meraviglioso che già di per sé predispone una grande forma di rispetto oltre a un inclusivo senso di fratellanza e uguaglianza.

Tutto bellissimo e poetico, ma nella pratica poi, la parte più difficile, sta forse nel riuscire a vedere in TUTTI una parte Divina.

Qui potremmo aprire un dibattito su cosa si intende per “parte Divina”, ma non mi va di farlo perché si potrebbe scrivere un libro solo per questo argomento, vorrei riferirmi quindi a un semplice e immediato concetto di “Divino” riconosciuto da tutti come un laico e spirituale senso di sacralità.

Come per tutto però, dire o fare un gesto, senza pensarlo e sentirlo davvero, non ha molta efficacia, perché ciò che da energia a quello che diciamo o facciamo è l’intenzione, unita certo all’intensità di forza con cui ci crediamo.

Per cui fare questo saluto solo per moda o per vuota abitudine, non ha significato ne forza, ma se lo facessimo riuscendo a vedere veramente “l’essere Divino” che “abita” dentro ogni essere umano, allora sarebbe davvero uno strumento di Luce potentissimo!

Vi invito dunque a provare a guardare le persone con occhi diversi, a fare questo saluto a tutti, magari accompagnandolo con un sorriso e provando ad allenare i nostri occhi a guardare oltre la crosta della personalità e dell’ego di ognuno che sono come maschere rugginose o semplicemente “sporco” che dobbiamo solo imparare a togliere e pulire al fine di arrivare al Cuore.

Per esperienza vi assicuro che riuscire a fare questo saluto con il Cuore, apre e predispone tantissimo la relazione con gli altri!

Non importa con chi dobbiate parlare, funziona con tutti, soprattutto con le persone con cui si hanno maggiori difficoltà.

Se non ve la sentite di farlo fisicamente per una questione di imbarazzo o vergogna, potete iniziare a farlo solo a livello energetico con il pensiero.

Collegatevi alla “scintilla Divina” che muove il vostro cuore e rivolgetevi alla “scintilla Divina” che muove il cuore della persona che state salutando.

Se riscontrate difficoltà o rifiuto nel farlo, non preoccupatevi è “normale”, come per tutte le cose belle, ci vuole allenamento!

Possiamo quindi pensare al NAMASTE’, come una chiave che apre le porte del Cuore di chiunque ci sta di fronte!

Questo può dunque facilitare una comunicazione amorevole con la sua parte più nobile ed elevata.

Spero che utilizziate il più possibile questa chiave con l’augurio di diventare degli instancabili “scassinatori”!

Per cui buon allenamento! Se lo farete col Cuore, preparatevi a vedere piccoli grandi “miracoli” intorno a voi.

Namastè,

carlo zanni.

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