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ESSERE NEL QUI E ORA

A cura di carlo zanni

COME VIVERE NEL “QUI E ORA”

Ma cosa significa di preciso essere nel “qui e ora”?

Nell’ambiente spirituale e della crescita personale, si parla tanto di questo famoso “qui e ora”, tanto che è entrato a far parte del linguaggio comune.

Essere nel qui e ora o in gergo spirituale “essere nelle presenza” significa in poche parole riuscire a vivere e godere pienamente il momento presente!

Alcuni studi hanno dimostrato che rimanere concentrati pienamente nel fare una cosa per un tot di tempo, provoca una sorta di stato di “estasi” e di benessere!

Quando invece siamo deconcentrati, la mente vaga tra i rimuginamenti del passato e le preoccupazioni del futuro.

Spesso succede infatti che il nostro corpo e la nostra mente siano “separati”, cioè la nostra mente è in un “luogo” e il nostro corpo in un altro..

Vi è mai capitato di accorgervi di questo?

Per es. da piccolo ero quasi “obbligato” dai miei genitori ad andare a messa e ricordo che per la maggior parte del tempo, durante la funzione, la mia mente si assentava da quello che stava accadendo li e partiva per i suoi viaggi, il mio corpo era li, ma pensavo alla partita di calcio che mi aspettava nel pomeriggio, o alla morosina che avrei visto più tardi o altre immaginarie situazioni.

Era come se la mia mente cercasse di fare di tutto per non stare li, mi dovevo veramente sforzare per seguire la funzione, un po’ perché forse il prete non era “accattivante” nella modalità di comunicazione, un po’ perché più probabilmente io non ero interessato.

Ed è proprio su quest’ultimo punto che mi voglio soffermare: io NON ERO INTERESSATO!

Quando mi sono accorto che dentro di me accadeva questa scissione tra mente e corpo mi sono chiesto PERCHE’ succedeva, ed ecco che la risposta era semplice, come quella di un bambino: quello che stavo facendo non mi interessava, non mi piaceva, non mi divertiva e non mi stimolava!

Ricordo che il motore dell’apprendimento è la curiosità.

Infatti, se una cosa ti interessa, dopo averla chiesta UNA volta te la ricordi, altrimenti se la studi solo per obbligo, dopo l’esame di turno viene rimossa dalla memoria celebrale perché considerata “non interessante”. Riporto una bellissima frase di Silvano Agosti (poeta italiano) che dice: “obbligare un bambino a studiare, è come obbligare qualcuno a mangiare qualcosa che non gli piace e soprattutto quando non ha fame!”.

Una cosa terribile direi!

Protrarre quindi troppo a lungo questo stato di non presenza e di separazione tra corpo e mente, ci fa perdere energia, fino a diventare una sorta di robot scollegati dalla vita!

Dopo questa analisi, ho capito che quando facciamo troppo a lungo qualcosa che non ci piace, ci distruggiamo lentamente.

Ma la cosa assurda è che, purtroppo, siamo inconsciamente educati e rassegati a questo visto che è ormai una cosa accettata dalla società.

Da qui si sfornano frasi del tipo: “e ma… nella vita bisogna fare anche quelle cose che non ci piacciono!”

Oppure: ”Ma no vedrai…!

Non riuscirai mai a fare quella cosa, sei solo un un sognatore!

O ancora: “Ricordati che la vita è un sacrificio!” (inteso purtroppo come rinuncia e non come “fare sacro”).

Per fortuna non per tutti, ma per molti, la realtà è questa, accettiamo di fare lavori che non ci piacciono per poter sopravvivere pensando che sia “normale” e crediamo illusoriamente di non avere altre possibilità!

Il più delle persone resta comunque nello stesso posto di lavoro anche per 20 anni o più, pur non essendo il più delle volte minimamente veramente interessati a quello che stanno facendo.

Quindi pensate un po’ a quanto tempo si può restare “assenti” dalla vita, calcolando che si impiegano mediamente 12 ore al giorno per lavorare!

Nel resto del tempo si è talmente stanchi che non rimane più la qualità energetica sufficiente per fare qualcosa di importante e cosi finiamo sul divano a inebetirci davanti alla TV, inserendo informazioni nel nostro cervello di perlomeno dubbia qualità!

Insomma un vero disastro, che passa però inosservato nella accettata “normalità”.

Quindi, il mio primo appello, è di chiedervi di fare qualcosa di STRAORDINARIO, di uscire dalla “normalità” e di ricordarci che ognuno di noi è un essere unico e irripetibile, con infinite possibilità, dunque chiedetevi se state facendo veramente qualcosa che vi piace, che vi interessi, che vi soddisfi nel profondo, nell’anima!

Se vi sembra impossibile, siete nell’illusione, vi state AUTOLIMITANDO!

Quando si esce dalla schematicità e si entra nel flusso della vita, ho vissuto personalmente e visto accadere cose incredibili e ritenute impossibili.

Quando si entra nel flusso della vita, è come se d’improvviso l’universo si muovesse insieme a noi in una meravigliosa danza, sbloccando e sincronizzando ingranaggi di impensabili possibilità che prima erano bloccati.

Il coraggio viene sempre premiato!

Vorrei ora offrire degli spunti su cinque particolari strumenti, che ci aiutano, per non dire quasi “obbligano”, a stare nel famoso “qui e ora” e sono:

LA CREATIVITA’: mentre stiamo creando qualcosa di nuovo, la nostra mente e il nostro corpo sono perfettamente allineati.

Ricordo che essere creativi non significa per forza dover dipingere o fare lo scultore, ma far diventare un arte qualsiasi cosa si sta facendo, dal cucinare, all’arredare casa, allo scegliere i colori e i vestiti da indossare ogni giorno.

L’eccessiva formalità per es. impone una rigidità che blocca il flusso della creatività.

L’ASCOLTO: quando ascoltiamo il nostro corpo, il nostro intestino, il nostro stato d’animo o anche le parole di una persona cara che si sta comunicando con noi, siamo perfettamente presenti!

L’OSSERVAZIONE: Mentre osserviamo oggettivamente una persona, un oggetto, una situazione, un pensiero o qualsiasi cosa sia essa concreta o astratta siamo perfettamente in uno stato di apertura e di connessione con il momento presente.

La meditazione per es. a mio avviso è una pratica ultra necessaria per l’essere umano di questo tempo e guarda caso include questi ultimi due strumenti.

Spesso infatti, è nello stato di osservazione o di ascolto, che arrivano le risposte e le soluzioni ai nostri problemi.

L’AVVENTURA: essa, cosi come la sperimentazione e la CURIOSITA’, sono elementi fondamentali per stare nel qui e ora!

Questo perché quando facciamo una cosa diversa, per la prima volta, il nostro cervello non sa cosa aspettarsi, non può ripercorrere tracce già percorse.

Quindi visto che è progettato per la sopravvivenza, vive uno stato di possibile “pericolo-minaccia” dedicando cosi alla nuova esperienza, una totale attenzione.

E’ come se fosse obbligato a monitorare continuamente quello che succede, cosa che invece nella “normale” routine non accade perché va naturalmente in modalità automatico (automa).

Guarda caso queste sono tutte qualità che appartengono ai bambini e che nel corso del tempo tendiamo a perdere, perdendo cosi vitalità e felicità.

La parola presente, se scandita, ci dice pre-sente, cioè sente prima. Essere “presenti” dunque ci da l’opportunità di essere SVEGLI!

Ossia se sono “presente”, nel momento che vedo un treno venirmi addosso, mi sposto!

Sembra un es stupido, ma non lo è, essere allenati in questo, significa avere il controllo della propria vita, e non restare inebetiti a prendersi treni in faccia.

Sentire prima, consente di potersi muovere in anticipo su quello che sta per accadere… è un grande vantaggio!

Vi invito quindi a analizzare quanto state utilizzando questi strumenti e, se vi accorgete che non ne utilizzate nemmeno uno, non scoraggiatevi, non è mai troppo tardi per iniziare a vivere una vita a colori e non in bianco e nero!

Con Amore e Gratitudine carlo zanni.

Libro consigliato “ Come il fiume che scorre” Paulo Cohelo

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